Si riapre il processo Senna!

Inviato da sandruya il 17 Febbraio 2003 alle 17:24:33

Il processo Senna è da rifare
La Corte di cassazione ha annullato la sentenza che aveva assolto i vertici della Williams per la morte del campione brasiliano

Bologna 27 gennaio 2003

E' da rifare il processo d'appello per la morte di Ayrton Senna. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, annullando su ricorso della procura generale di Bologna la sentenza con cui la Corte d' appello del capoluogo emiliano aveva assolto, "perchè il fatto non sussiste", i vertici della scuderia britannica Williams dall' accusa di omicidio colposo in relazione alla morte del campione brasiliano avvenuta durante il Gp di San Marino a Imola, l' 1 maggio 1994 i giudici della suprema corte hanno infatti accolto i motivi con cui il sostituto procuratore generale Rinaldo Rosini aveva chiesto di annullare la sentenza che aveva assolto il responsabile della scuderia, Patrick Head, e il progettista Adrian Newey, poi passato alla McLaren.
I due erano stati assolti anche in primo grado, assieme al patron del team Frank Williams, dal pretore di Imola Antonio Costanzo, ma diversa era stata la formula. Il giudice monocratico (che aveva assolto "perchè il fatto non sussiste" anche i coimputati italiani, i responsabili dell' autodromo di Imola) aveva sostenuto l' ipotesi "per non aver commesso il fatto", sostenendo in pratica che era provato l' assunto secondo cui la causa della morte di Senna, andato fuoripista al tamburello mentre era in testa alla corsa imolese (già funestata da diversi incidenti in uno dei quali perse la vita in qualifica l' austriaco Roland Ratzenberger), era stata la rottura del piantone dello sterzo della vettura.
Una rottura causata da un "difetto" di progettazione e di costruzione di cui però non fu possibile stabilire chi fosse realmente responsabile. I giudici di secondo grado (la corte fu presieduta da Francesco Mario Agnoli) utilizzarono per assolvere l' ipotesi del "fatto non sussiste", seppure ai sensi dell' art.530 secondo comma del codice di procedura penale, quello che interviene quando si ritengano non sufficienti o contraddittori gli indizi a carico degli imputati. in pratica quella che nel vecchio rito processuale era l' insufficienza di prove. Rosini, nel suo ricorso, ha sostenuto l' illogicità e la contraddittorietà della sentenza, ritenendo che fosse errato l' assunto dei giudici di appello secondo cui non era stato provato il "nesso causale" tra la condotta degli imputati e la morte. E che fu un errore giudicare "non provata" la rottura del piantone dello sterzo.
Al processo del '99 dovevano essere presenti solo Head e Newey, perche' in base all' ordinamento italiano ci può essere un giudizio di secondo grado (in presenza di sole assoluzioni come nel caso della sentenza di Imola) solo per quegli imputati verso i quali la pubblica accusa abbia presentato appello. Head e Newey, appunto, per i quali il pm Pretorile, Maurizio Passarini, aveva chiesto un anno di reclusione. Ma Frank Williams aveva presentato appello "incidentale". Il consulente metallurgico della stessa pubblica accusa aveva infatti sostenuto in udienza, abbandonando in corso d' opera Passarini, che il piantone dello sterzo era ancora funzionante quando la vettura di senna cominciò a uscire di pista. Williams dunque aveva interesse e diritto ad ottenere una formula di assoluzione ancora più favorevole al buon nome della sua scuderia: per questo fu ammesso il suo appello, in cui chiese che fosse applicata la formula "perchè il fatto non sussiste". La ottenne, ma ora la cassazione dice che qualcosa non funziona nella sentenza della terza sezione della Corte d' appello bolognese. Sarà un altro collegio a riprendere in mano le carte, probabilmente entro l' anno. La data non è ancora stata fissata, ma sarà ancora Rinaldo Rosini a sostenere l' accusa.

By RaiSport



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